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Lettera di Soci SIGA al Direttore di "Famiglia Cristiana"
Si riporta di seguito la lettera dei Soci Piero Morandini e Daniele Rosellini al Direttore di "Famiglia Cristiana" in risposta all'articolo di Licia Colò pubblicato sulla rivista stessa:
Caro Direttore,
nel numero del 20 aprile Licia Colò fa suoi gli obiettivi e gli argomenti della “Task Force Liberi da OGM”. La grande diffusione e fiducia di cui gode Famiglia Cristiana impone di fornire un'informazione bilanciata sul tema OGM. Dall'articolo citato sembra che l'Italia e il mondo non abbiano nulla da guadagnare e tutto da perdere a coltivare piante transgeniche. Non la pensa così la stragrande maggioranza dei ricercatori nel mondo, né la Pontificia Accademia delle Scienze che fin dal 2000 ha preso posizione (si veda il documento Study-Document on the Use of ‘Genetically Modified Food Plants’ to Combat Hunger in the World)*. I lettori vanno informati sul fatto che una buona parte dei prodotti italiani di cui andiamo fieri come il parmigiano o il prosciutto di Parma sono fatti da molti anni usando soia geneticamente modificata (di cui importiamo 4 milioni di tonnellate all’anno). Dubitiamo che il 76% di italiani presunti contrari ne siano informati o che sappiano che solo l’anno scorso 16 milioni di agricoltori poveri in India, Cina e di recente anche in Africa, hanno potuto incrementare il loro reddito e ridurre l'uso di insetticidi grazie al cotone transgenico. In altri casi il beneficio riguarda la salute, come nel caso del mais transgenico Bt in cui si trovano spesso meno micotossine (pericolose per la salute) rispetto al mais convenzionale. Siamo convinti che le coltivazioni transgeniche, attuate secondo le regole europee, non metterebbero in pericolo l’agricoltura italiana, ma costituirebbero un'opportunità anche per il nostro Paese. Infine va detto che la task force "liberi da OGM" raccoglie enti che tutelano i propri interessi economici, cosa legittima, ma che non va mascherata come tutela dell'interesse generale. In senso globale, l'interesse generale crediamo sia quello di utilizzare con prudenza, ma senza preconcetti, tutte le tecnologie capaci di produrre di più e meglio rispettando l'ambiente, compresi gli OGM.
Ringraziando per l'attenzione e pregando di pubblicare questa risposta, porgiamo distinti saluti.
Piero Morandini, Università degli Studi di Milano
Daniele Rosellini, Università degli Studi di Perugia
Soci della Società Italiana di Genetica Agraria
* http://www.casinapioiv.va/content/accademia/it/publications/extraseries/gmo.html